Un giorno un mio cliente mi chiama chiedendomi di realizzare una casetta per gatti per il suo amato micio: non mi fornisce altre indicazioni particolari, se non quella di volere “qualcosa di particolare“.
L’idea mi è piaciuta moltissimo e poiché mi sono divertito sia nel progettarla che nel costruirla, vi mostrerò come ho realizzato Happycat.
L’idea del progetto
È stata la prima volta che mi sono trovato a costruire una cuccia per gatti.
Mi sono ispirato alle casette sospese sugli alberi che generalmente attraggono molto i bambini, ma che incuriosiscono anche i gatti poiché elevate da terra, dove posso trovare un posto comodo e confortevole per riposare e altezze diverse sulle quali poter saltare.
Inoltre, in previsione di poter vendere ad altri questa casetta per gatti, dovevo realizzare un prodotto smontabile e dal minimo ingombro possibile, per contenere le spese di imballaggio e trasporto, il tutto senza utilizzare nessun tipo di ferramenta, prerogativa assoluta di tutte le mie creazioni.
Un albero come ispirazione
È nata cosi l’idea di disporre ad angoli di 90 gradi quattro profili disegnati – ispirandomi ad tronco di un albero con i suoi rami – realizzati in multistrato di betulla da 15 mm, sufficientemente robusto e con buona stabilità.
Su due profili opposti sono stati incollati 2 listelli in abete 3×3, nei quali, trasversalmente, sono state inserite 4 spine in faggio da 8 mm.
Ho disegnato un profilo su una tavola di legno seguendo le misure che avevo ricavato dal progetto, la forma è stata poi tagliata utilizzando il seghetto alternativo e ho quindi levigato e rimosso tutte le imperfezioni del taglio.
Il pezzo così ottenuto mi è servito come sagoma per gli altri 3 profili: sovrapponendola su una tavola ho ricavato i contorni con una matita, che ho tagliato e lavorato allo stesso modo della prima sagoma.
In ognuno dei quattro profili sono state disposte 2 spine in faggio da 8 mm, in alto per poter ancorare la casetta, e in basso per poter agganciare l’albero ad una base di appoggio, che ho costruito utilizzando il multistrato di betulla da 9 mm per limitare il peso complessivo.
Impossibilitato nell’utilizzo del trapano a colonna per effettuare i fori che avrebbero alloggiato le spine, mi sono costruito un supporto per la foratura, consistente in un blocchetto dello stesso spessore dei profili dell’albero (15 mm), e due battute laterali. Al centro è stato praticato un foro con il trapano a colonna dal diametro di 8 mm, il quale servisse da guida di per ottenere una foro perpendicolare alla superficie da forare.
Sulla base di appoggio sono state poi incollate due sezioni ricavate da un moraletto 6×6 in abete, forato al centro per alloggiare 2 listelli tondi in kotò con spessore 3 cm, con funzione di sostegno, e forati ulteriormente al traverso per contenere una spina da 8 mm la quale servisse come blocco.
La casetta per gatti
La casetta è stata realizzata con multistrato di betulla da 9 mm, anche qui la scelta è stata dettata da una esigenza di peso complessivo.
La base presenta 4 fori in corrispondenza delle 4 spine realizzate sull’albero, al quale si aggancia mediante l’utilizzo di un palo bloccato nel moraletto di abete per mezzo di una spina.
Per rinforzare le giunzioni dei lati ho costruito un piccolo telaio utilizzando un listello di abete 2×2, il quale è servito come punto di incollaggio per le facce ad angolo della casetta.
Il lato anteriore presenta una porta ad arco e una finestra, entrambe disegnate sulla tavola e tagliate con il traforo elettrico. Le cornici della finestra, inoltre, sono state rivestite da un listello di larice 1×1, solo per fini estetici. Inoltre, ho disegnato con il pirografo il nome del gatto su un listello 3×1.
Volevo, infine, che il tetto – oltre a servire da ripiano più alto – fosse removibile: i contorni sono stati rivestiti da 4 sezioni di listello di larice 2×1 in modo da formare un coperchio.
Ripiani e accessori
Il ripiano centrale, realizzato anch’esso in multistrato di betulla da 9 mm, è ancorato al palo per mezzo di una spina e stabilizzato nell’angolo di appoggio all’albero per mezzo di due blocchi che ne permettono l’incastro.
Il tiragraffi è stato realizzato invece con un doppio strato di tela di juta grezza, 100% naturale, e fissata lungo il palo più alto nelle stesse spine.
Infine, la parte inferiore della base di appoggio e quelle superiori del ripiano centrale e del tetto della casetta sono stati rivestiti in sughero, il quale, oltre ad essere un ottimo materiale antiscivolo, dovrebbe essere più confortevole anche per i polpastrelli del gatto.
La verniciatura
Per migliorare il senso cromatico di questa mia prima casetta per gatti, ho deciso usare due tonalità di colore e ho optato per un noce scuro per l’albero e alcuni particolari, mentre ho utilizzato una vernice incolore per tutto il resto. È stata impiegata una vernice per legno ad acqua ecologica e resistente ai graffi, applicata in 2 mani a distanza di 4-6 ore così come prescritto sulla scheda tecnica del prodotto, e ho carteggiato finemente tra una mano e l’altra.
Considerazioni finali
Realizzare Happycat è stato molto stimolante, perché ho dovuto affrontare problematiche di cui prima non mi ero mai posto il problema, quali la necessità di realizzare un prodotto facilmente smontabile, nonché la difficoltà di lavorazione dettata esclusivamente dalle piccole dimensioni del mio laboratorio.
A fine lavoro sono stato molto soddisfatto dell’opera finita e la casetta per gatti è stata recapitata al cliente smontata e opportunamente imballata, insieme alle facili istruzioni per poterla assemblare.
Il cliente è rimasto entusiasmato del lavoro e, cosa ancora più importante, anche il gatto ha subito gradito la sua nuova casetta, ed è stato questo motivo di grande soddisfazione per me.
Miao! 🙂
wooow!!! che bella! immagino la felicità del gatto!
Complimenti soprattutto per l’idea e la realizzazione
Grazie!
Il gatto ha decisamente apprezzato ed ora è il suo posto preferito!
Non stento a crederlo!