La curvatura del ferro in fase di affilatura è una tecnica che consente di lavorare in modo più aggressivo asportando maggiore quantità di materiale, oppure minimizzare o ridurre del tutto alcuni inconvenienti estetici della piallatura.
La dotazione di pialle per legno, in un qualsiasi laboratorio per la lavorazione del legno, comprende solitamente molti esemplari, poichè ogni modello è specializzato nell’assolvere compiti diversi.
In relazione alla curvatura che possiamo dare al ferro, le pialle possono essere raggruppate in tre macro-categorie: le pialle da finitura, quelle tecniche, e gli sbozzini.

 

Le pialle da finitura: la curvatura del ferro è opportuna

In questa categoria rientrano tutte le pialle destinate ad effettuare gli ultimi passaggi sul legno, garantendoci una superficie liscia, migliore anche di quella che potremmo ottenere utilizzando la carta abrasiva a grane fini.

Possiamo trovare pialle da finitura specifiche per questo compito, oppure strumenti che, tarati in modo differente, vengono usati per asportare una quantità minima di materiale, propriamente chiamato truciolo, lasciando una superficie liscia e priva di difetti.

lama pialla finitura
Leggera smussatura sugli angoli

La corretta taratura per ottenere una pialla da finitura comprende solitamente due operazioni: la riduzione minima della bocca per ottenere un truciolo uniforme e sottile, e una leggerissima curvatura del ferro (la lama) al fine di eliminare la rigatura prodotta dalla piallatura.

Questo fenomeno, molto frequente, è dovuto proprio alla squadratura della lama: gli spigoli che fuoriescono dalla suola, infatti, tendono a solcare il legno evidenziando sottili striature in rilievo, antiestetiche ed ancora più evidenti dopo la verniciatura.

Per contrastare questo fenomeno si usa generalmente smussare leggermente gli angoli della lama, esercitando una pressione maggiore sugli spigoli durante l’affilatura, in modo che la pietra asporti più materiale in questi punti.

Questa piccola curvatura del ferro, tuttavia, ridurrà di circa un 10% l’ampiezza del truciolo, con un conseguente consumo non uniforme della pietra da affilatura, che dovrà successivamente essere rettificata più spesso.

 

Le pialle tecniche: il ferro va affilato dritto

Sono pialle destinate alle lavorazioni intermedie, prima della finitura, o parti di assemblaggio che non hanno superfici visibili, come i telai ad esempio, oppure le lavorazioni di testa o di costa in fase di giunzione.

ferro sponderuola
Il ferro di una sponderuola

Fra le pialle tecniche più importanti ci sono le sponderuole, utilizzate per ottenere superfici perfettamente piatte nella lavorazione dei tenoni, oppure lavorare su solchi e scanalature.

In questi tipi di pialle quasi sempre il ferro è più largo della superficie di lavoro, motivo per cui non esiste il problema sopra citato: al contrario, invece, l’affilatura classica dritta è fondamentale come la posizione del ferro che deve essere perfettamente parallelo con la suola della pialla.

 

 

Gli sbozzini: la curvatura del ferro è necessaria

L’ultima categoria è riservata agli sbozzini, o ai “mezzi sbozzini“.

Sono pialle con un ferro relativamente stretto, non oltre 4 centimetri, decisamente stondato, destinate alla rimozione di una grande quantità di materiale.

ferro sbozzino
Il ferro di uno sbozzino

Il loro scopo è la sgrossatura, la qualità della superficie non rappresenta pertanto un problema, hanno bocca larga e, quando presente, un rompi truciolo molto arretrato.

I “mezzi sbozzini” sono pialletti modificati affinché assumano caratteristiche di lavorazione dello sbozzino puro. Molto spesso viene infatti preferito destinare una pialla da finitura, la N.4 o 4 1/2 ad esempio, a questo scopo, preferendola per la facilità di controllo ed una efficiente asportazione.

Non c’è una regola fissa per impostare il raggio di curvatura del ferro: tuttavia, più sarà accentuato e maggiore sarà l’asportazione di materiale, rendendo la nostra pialla più aggressiva.

L’affilatura con raggio di curvatura, se realizzata a mano, è effettuata facendo scorrere la lama di lato rispetto alla pietra, trasversalmente rispetto alla sua lunghezza, ed eseguendo movimenti rotatori per seguire l’angolo di affilatura, in modo simile all’affilatura delle sgorbie.

Tutte gli strumenti con un tagliente, per funzionare correttamente,  devono essere ben affilati, a prescindere da qualsiasi settaggio e taratura.

 

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Qui puoi leggere il mio articolo sul restauro di una pialla Stanley n.4.

 

 

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